Conte allenatore – manager. Arroganza o nuovo modo di gestire il calcio? Il suo risaputo forte carattere da primo attore che lo ha reso talora anche inavvicinabile da parte di presidenti di società di calcio, lo ha reso ancora più “appetibile “. Sì, perché Antonio Conte è così: prendere o lasciare. E adesso, dopo avere aspettato tanto la chiamata della Juve che non è mai arrivata e quella del Milan che, di fatto, oltre qualche sporadica voce di avvicinamento non si è mai concretizzata, Antonio Conte ha ceduto al lungo corteggiamento del presidente De Laurentiis, il quale, per l’occasione della presentazione ufficiale, ha voluto organizzare qualcosa di immemorabile, di storico, per immortalare un momento quasi insperato. In poche parole, da tutto questo “matrimonio” si evince il patto firmato a contratto che a decidere quali giocatori debbano restare al Napoli e quali debbano essere ceduti, li decide proprio lui, Antonio Conte. Sinceramente non possiamo prevedere quanto possa durare questa apparente sinergia, in cui uno mette i soldi e l’altro comanda, anche perché ci chiediamo: “ma allora che ruolo hanno in ambito della società le figure di presidente, direttore sportivo, tecnico e tanto altro fa parte dell’organigramma di una società di calcio?”. Una domanda lecita che viene spontanea e dove soltanto i risultati potranno dire se questo affidarsi ciecamente a una sola persona è stata una decisione ponderata o, più semplicemente, dettata da una pura infatuazione di chi di calcio ne capisce poco e si affida a chi sei sicuro (o quasi) possa fare le tue fortune e quelle della società da te presieduta. Chissà! Soltanto il tempo potrà dircelo. Per ora molti sostengono che Antonio Conte non riuscirà a mangiare il panettone napoletano, altri, invece, sono sicuri che questo allenatore comandante potrà portare il Napoli, là dove nessuno (a parte Maradona e Spalletti) hanno fatto splendere luci che, tuttavia, si sono spente nel volgere di poco tempo. Conte entra a Napoli letteralmente osannato dai tifosi, i quali, già inondati dall’adrenalina del sogno, disegnano giganteschi e coloratissimi murales sulle pareti delle case della città partenopea. Vedremo cosa accadrà in seguito. Ne parleremo certamente. Anche perché la cosa stuzzica davvero la curiosità di tanti. Salvino Cavallaro